| Patrioti, combattenti, 
                    martiri, benefattori, sacerdoti, pittori, lavoratori e padri di famiglia
 
 
  PIARDI (alcuni 
                    dei) patrioti, combattenti, martiri, benefattori, sacerdoti, 
                    pittori, lavoratori e padri di famiglia.ANDREA PIARDI:
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 Dall'opera I PIARDI - Vol. I (pubblicato il 26 luglio 1998, 
                    pgg. 700) i 'vedi' rinviano alla voce del glossario nello 
                    stesso volume.
 
 Altre notizie, per gli stessi personaggi, sono riportate nel 
                    Vol. II (pgg. 1300) pubblicato il 4 giugno 2000 a cura del 
                    Comitato I Piardi - 25060 Pezzaze 
                    - Italy
 
  Pezzaze 1765 (o 1767). Dei Catanì, sposo 
                    di Maria Bregoli, padre di Andrea (figlio) del 1799 (vedi) 
                    e di altri figli. E' il noto benefattore della comunità di 
                    Padergnone di Rodengo Saiano (Brescia) in Franciacorta. Muore 
                    all'età di 78 anni il 15 novembre 1843 e viene tumulato nella 
                    tomba di famiglia al Vantiniano di Brescia. … omissis … Vedi 
                    anche alla voce Tomba di famiglia Piardi. PADERGNONE: (Parrocchia di San Rocco di). La Parrocchia di 
                    Padergnone, Brescia, è stata costituita nel 1969 sulla base 
                    della vecchia cappellania dell'Oratorio di San Rocco e della 
                    seconda cappellania dal titolo di Torre. Il cappellano della 
                    Torre non poteva risiedere a Padergnone per mancanza di casa. 
                    A ciò provvide la generosità di Andrea Piardi (vedi) da Gussago. 
                    Infatti possedendo l'Andrea una casa dignitosa con brolo a 
                    Padergnone, ne fece dono, nel 1842 al cappellano rendendo 
                    possibile la residenza in Padergnone anche del secondo prete 
                    addetto, nella persona di Don Carlo Bonini e poi dei suoi 
                    successori. La parrocchia che prende il nome dalla stessa 
                    località, un tempo del vecchio comune di Rodengo (1906), fa 
                    parte, ora, del territorio del comune di Rodengo Saiano in 
                    Franciacorta (vedi). E' figlio di questa parrocchia, il padergnonese, 
                    Padre Italo Gaudenzi (1944-1997) missionario in Bangladesh, 
                    della Congregazione Saveriana Missioni Estere del Beato Guido 
                    Maria Conforti. Padre Italo è amico di Achille Piardi (1948) 
                    entrambi appartenenti al Gruppo Amici di Don Enrico Cotelli, 
                    suoi allievi quando Don Enrico è curato d'anime a Gussago 
                    nel periodo 1963-1967. Don Cotelli è poi missionario tra gli 
                    emigranti italiani in Germania (1967 - 1977). Vedi anche Rocco 
                    (San). Di questa parrocchia, dell'antica vicinia di Pedenaga, 
                    sono Luigi Abeni, Marco Spada ed Egidio Loda, compagni di 
                    scuola di Achille Piardi del 1948 (curatore della ricerca 
                    sui Piardi) negli anni dal 1960 al 1963. Dall'Enciclopedia 
                    Bresciana di A. Fappani, Edizione La Voce del Popolo, riportiamo 
                    … In dialetto Padergnù. Frazione a nord - ovest di Rodengo. 
                    (…). Uguale a quello di un comune nel Trentino, secondo studiosi 
                    quali il Finotti potrebbe derivare dal nome personale Paternio, 
                    da Paternius o da Paternia, distintivo delle colonie militari 
                    dell'epoca dei Cesari o dal gentilizio Paternius. E' nominato 
                    in un documento del Monastero di Rodengo del febbraio 1142 
                    per mezzo di una terra "in loco ubi dicitur Patergnonus" che 
                    Imegia, figlia di Ottone chiamato Magnavacca, dona assieme 
                    ad altre terre alla chiesa di San Nicolò di Rodengo. Più tardi 
                    Don Antonio Piardi (1801) andrà parroco di San Nicolò, all'Abbazia. 
                    Personaggi di Padergnone come un Petercino e altri compaiono 
                    in altri documenti del Monastero. Attiva la vicinia di Padergnone 
                    poi unita con quella di Pedenaga. Le due vicinie unite eleggevano 
                    un consiglio composto di tre sindaci e reggenti e un certo 
                    numero di consiglieri. (…). A Padergnone ebbe larghi possedimenti 
                    un ramo della famiglia Fenaroli, proveniente da Tavernola 
                    sul lago di Iseo. Ange i Lorandi sarebbero originari di Padergnone. 
                    (…). Ecclesiasticamente il territorio appartiene alla Pieve di 
                    Gussago e fino al 1969 alla parrocchia di Rodengo. Primo segno 
                    registrato di religiosità popolare è la cappella che la vicinia 
                    (Padergnone e Pedenaga) volle costruita nel 1432 come voto 
                    per un'epidemia (di peste), cappella che poi verrà ampliata 
                    e che infine diventerà chiesa parrocchiale. (…). Intorno all'oratorio 
                    di San Rocco si svolse la vita religiosa e civile del piccolo 
                    borgo. Già nel secolo XVI l'oratorio stesso possedeva, come 
                    attesta un atto notarile del 24 agosto 1772, quattro pezze 
                    con dati desunti da un estimo di Rodengo del 1569 e dal Catastico 
                    del 1641, una casa e quattro pezze di terra, date in dotazione 
                    alla cappellania di San Rocco. Con testamento del 1691 il 
                    nobile Francesco Torre dotava la chiesa di un'altra cappellania 
                    (…). Nel 1842 Andrea Piardi di Gussago donava alla chiesa 
                    una casa con brolo che possedeva in Padergnone. L'esiguità 
                    delle rendite e l'incameramento dei beni delle cappellanie 
                    restituiti solo nel 1867 fecero sì che solo dal 1893 il cappellano 
                    avesse residenza. Ma ormai, con l'aumento della popolazione 
                    Padergnone aveva sempre più una certa autonomia ecclesiastica, 
                    come dimostrano le vertenze insorte fra il cappellano di San 
                    Rocco e il Monastero di Rodengo (1729 - 1730) e più tardi 
                    fra la fabbriceria di San Rocco e lo Stato italiano. Del resto, 
                    già nel 1828 "l'Imperial Regia Delegazione di Brescia aveva 
                    accordato alla chiesa sussidiaria di San Rocco, apposita fabbriceria, 
                    distinta da quella di Rodengo", anche per il numero dei suoi 
                    abitanti (400). (…). Don Camillo Presti nativo di Padergnone, 
                    ordinato sacerdote nel 1849, vi si fermò come secondo cappellano 
                    di Don Carlo Bonini, succedendogli alla sua morte come cappelano 
                    curato. Al suo zelo si devono la pala dell'altar maggiore 
                    opera di Angelo Inganni e raffigurante San Rocco (1853), e 
                    altre opere da lui avviate. (…). In vista delle esigenze della 
                    popolazione, dopo il lascito di Andrea Piardi, nel 1858 la 
                    Curia Vescovile concedeva la conservazione nella chiesa di 
                    Padergnone degli olii santi e nel 1859 il permesso di ascoltarvi 
                    le confessioni delle donne e nel 1860 direttamente dalla Santa 
                    Sede Vaticana, quella di conservare l'eucarestia. (…). Grazie 
                    alla intensa attività di Don Bozzoni cappellano e all'organizzazione 
                    ecclesiale, in vista di un aumento della popolazione con decreto 
                    del 14 maggio 1969 veniva eretta la parrocchia. E' toccato 
                    a Don Eugenio Panelli, successo a Don Bozzoni nel 1986, affrontare 
                    impegni più grossi dovuti all'aumento della popolazione passata 
                    da 445 abitanti nel 1969 a 1356 nel 1993. (…). Enc. Bs. Enciclopedia 
                    Bresciana di A. Fappani La storia della chiesa di San Rocco, 
                    poi parrocchiale, è riassunta, forse, in un'epigrafe posta 
                    in loco ove si legge "Eretta nel secolo XV e dedicata a San 
                    Rocco per voto contro la peste, rinnovata e ampliata in varie 
                    epoche successive, fu decorata l'anno MCMXXX, a maggior gloria 
                    di Dio e del Santo protettore (Cominelli decorò)".
 Il vescovo Monsignor Bollani visitò la chiesa nel 1567 e dispose 
                    che si dovesse chiudere almeno con dei cancelli di legno o 
                    di ferro l'ingresso e non si celebrasse la messa. Anche San 
                    Carlo Borromeo visitò la chiesa nel 1581, in questa occasione 
                    emise un decreto dal quale si evince che la chiesa di San 
                    Rocco in Padergnone era ancora in fase di costruzione, forse 
                    per ampliamento della precedente, ma che comunque si provvedesse 
                    a togliere l'altare irriverentemente costruito. Dall'archivio 
                    parrocchiale di Padergnone, fascicolo documenti sec. XIX, 
                    anno 1842, mese di aprile leggiamo il testamento di Andrea 
                    Piardi … Negli atti del sottoscritto notaio al n. 493 trovasi 
                    quanto segue. Regno Lombardo Veneto = Provincia di Brescia. 
                    Brescia 30 aprile 1842 mille ottocento quaranta due. Regnando 
                    S.M. L'Imperatore e Re Ferdinando I. Comparso avanti di me 
                    notaio sottoscritto alla presenza di detto firmante testimonj 
                    il signor Andrea Piardi del fu Andrea possidente domiciliato 
                    in Gussago, il quale per secondare gli impulsi religiosi del 
                    suo animo e procurare agli abitanti di Padergnone, comune 
                    di Rodengo, il commodo di udire la Santa Messa, ha divisato 
                    di assegnare alla Fabbriceria di quella Chiesa di Padergnone 
                    il sottodescritto immobile, del valore approssimativo di Milanesi 
                    lire £ 3000 tremila, e fatta partecipe di ciò la Fabbriceria, 
                    accolse essa di buon grado le esternate benefiche, intenzioni, 
                    e presentasi pure contemporaneamente a me Notaio li SS.ri 
                    Allegrini Giovanni del fu Franco, e Mombelli Francesco del 
                    fu Mariano ambi Fabbricieri attori di questa Fabbriceria di 
                    Padergnone, hanno di comune accordo stipulato e convenuto 
                    il seguente contratto di donazione. 1. Il S.r Andrea Piardi 
                    stipulando per sé ed eredi dà e dona irrevocabilmente alla 
                    Fabbriceria della Chiesa Parrocchiale di Padergnone una casa 
                    posta in Padergnone. Contrada di Padergnone, composta di più 
                    corpi terranei e superiori con annesso Broletto, marcata al 
                    C.o n. 47, cui confina a mattina parte ingresso e parte nob.e 
                    Giuseppe Averoldi, a mezzodì strada, da sera Appolonio Zarla, 
                    ed a monte nob.e Giulia Fenaroli con tutte le azioni, ragioni, 
                    diritti, transiti e servitù attive e passive e come trovasi 
                    ed è stata posseduta fin qui dal donante che l'acquistò mediante 
                    testamento 20 novembre 1837. Rogiti: Cominassi (?) (?). 2. 
                    Il donante A. Piardi garantisce che lo stabile donato è di 
                    sua libera proprietà esente da dazi ed ipoteche, e tale l'assicura 
                    al pieno risarcimento in caso di (? il testo è abraso) e malizia 
                    (cambia pagina). 3. Il donante autorizza la Fabbriceria di 
                    Padergnone ad inscrivere l'immobile donato alla propria partita 
                    censuaria. 4. La proprietà dell'immobile donato viene trasfusa 
                    alla Fabbriceria irrevocabilmente in questo stesso giorno, 
                    ed il dominio utile e proprio verrà conferito col prossimo 
                    giorno Undici 11 novembre 1842 quarantadue (fine dell'annata 
                    agraria ..). 5. In corrispettivo di questa donazione la Fabbriceria 
                    di Padergnone assume obbligo per sé e successori in perpetuo 
                    di far celebrare nella chiesa di San Rocco sussidiaria alla 
                    Parrocchia di Rodengo una Messa per ogni e qualunque futura 
                    settimana disponendo del reddito dell'immobile donato per 
                    elemosina della messa med.ma; autorizzata la Fabbriceria a 
                    disporre del reddito stesso nel modo il più utile per lo scopo 
                    e (?) del donante med.mo. 6. Si conviene espressamente a patto 
                    che ove per trascuranza della Fabbriceria sia nel confermare 
                    in buon stato l'immobile donato sia nel far celebrare puntualmente 
                    messa settimanale prescritta per qualsiesi titolo e causa, 
                    si ritorno ipso facto revocata la donazione, e gli eredi del 
                    donante potranno richiamare la proprietà dell'immobile, qualora 
                    entro un mese dal richiamo, non si presti la fabbriceria all'adempimento 
                    fatto delle imposte prescrizioni tanto pel passato che pel 
                    futuro e nel modo più opportuno alla vista del donante medesimo. 
                    7. Li SS.ri Fabbricieri accettano per sé e per successori 
                    la promessa donazione che il Sig.r Piardi dichiari irrevocabile, 
                    rinnovando espressamente alla facoltà di rievocarla, ed ordinando 
                    che di questo contratto venga data copia autentica alla Fabbriceria, 
                    (cambia pagina) Fabbriceria stessa per gli effetti del Parag. 
                    956 del Codice Civile. 8. L'irretrattabilità della donazione 
                    per parte del Donante non impedirà che la Fabbriceria subordini 
                    (…). Le spese del contratto si dichiarano a carico della donataria. 
                    Fatto, letto, e pubblicato il presente Testamento alle Parti 
                    in presenza delli Signori Giuseppe Bettoni fu Francesco e 
                    Cozzandi Giacomo del fu Francesco, ambi possidenti, domiciliati 
                    in Brescia aventi le qualità volute dalla legge, essendo in 
                    Brescia capo luogo di provincia nella casa in Paganora di 
                    me notaio al n. 1343 e le parti a testimoni meco si sottoscrivono. 
                    Andrea Piardi affermo Allegrini Giovanni Fabricere Mombelli 
                    Francesco Fabricere Giuseppe Bettoni fu Francesco testimonio 
                    alle firme delle Parti Cozzandi Giacomo testimonio Rogato 
                    da me Avv.to Francesco Pallavicini del fu Angelo Notaio in 
                    Brescia Brescia lì 30 aprile 1842 quarantadue Certifico io 
                    notaio sottoscritto che la premessa copia (…) è conforme all'originale 
                    (…) nelle mie matrici al n. 493 con cui l'ho collazionata 
                    in fede Fran.o Pallavicini del fu Angelo Notaio in Brescia 
                    ho posto il mio segno notarile. Per la vita Andrea, riportiamo 
                    ancora. TOMBA (di famiglia) PIARDI: Il primo titolare della 
                    concessione, che la pagò, è Andrea Piardi nato a Pezzaze e 
                    dimorante a Gussago. La prima rata di pagamento avvenne il 
                    9 aprile 1844 (a cura del figlio Andrea, nato il 1799). La 
                    Tomba si trova al Vantiniano di Brescia, in zona detta "Del 
                    Pantheon", al portico numero 5 arcata 13. I Piardi già all'inizio 
                    del secolo XIX possiedono una tomba di famiglia, simbolo di 
                    potere non solo economico, nonostante che l'obbligo di seppellire 
                    i morti in un cimitero sia in atto da pochi anni per volontà 
                    di Napoleone I Bonaparte ed il Vantiniano fosse in costruzione 
                    ancora negli anni 1840/41. A Brescia, infatti, viene pubblicato 
                    il Carme "Sepolcri" nel 1806. L'occasione del Carme Sepolcri 
                    del Foscolo fu l'editto napoleonico di Saint Cloud del 1804; 
                    il quale proibiva la sepoltura nei centri abitati e imponeva 
                    le lapidi non sulle singole tombe ma lungo la cinta muraria 
                    del cimitero di cui il Foscolo aveva discusso con l'amico 
                    Pindemonte che attendeva allora ad un suo poemetto "I Cimiteri". 
                    In seguito a queste sollecitazioni il Foscolo compose, appunto, 
                    i Sepolcri. Dall'esame dei versi del Carme si evince che la 
                    tomba, "La Morte", è dispensiera di giustizia e di gloria 
                    (versi 212/225) ed ha una funzione politica e civile, quale 
                    sacrario degli ideali di tutto un popolo (versi 151/212). 
                    Dall'Argentina riceviamo la seguente testimonianza: "Con riguardo 
                    alla tomba Piardi, (…) Io mi domando: Perché … omissis… (ndr. 
                    in verità sulla lapide mancano i nomi di tutti i Piardi precedentemente 
                    inumati nella tomba di famiglia). Ascolta anche questo: la 
                    chiave della tomba Piardi, era qui in Argentina fino a vent'anni 
                    indietro, pressapoco; è venuta in Argentina assieme … omissis… 
                    Vedi I Piardi Vol. I Piardi e loro familiari tumulati nella 
                    tomba di famiglia sin dall'origine: - Piardi Andrea (padre) 
                    di anni 78 deceduto il 15 novembre 1843; - Piardi Luciano 
                    di giorni 11 deceduto l'8 dicembre 1851; - Piardi Andrea di 
                    anni 55 deceduto il 22 gennaio 1854; - Olivares Giulia neonata 
                    deceduta il 30 settembre 1877; - Olivares n.m. l'11 luglio 
                    1879; - Olivares Luigi di mesi 5 deceduto il 14 giugno 1882; 
                    - Piardi Angelo di mesi 4 deceduto il 14 luglio 1883; - Piardi 
                    Luigi di anni 2 deceduto il 9 novembre 1883; - Piardi Angelo 
                    n.m. il 9 dicembre 1886; - Ogna Elisa di anni 66 deceduta 
                    il 18 gennaio 1891; - Piardi Marianna di anni 49 deceduta 
                    il 21 maggio 1895; - Piardi Teodora di anni 50 deceduta il 
                    9 luglio 1898; - Piardi Giovanni di anni 55 deceduto l'11 
                    novembre 1905; - Firmo Giulia di anni 59 deceduta il 30 agosto 
                    1907; - Piardi Angelo di anni 22 deceduto il 21 settembre 
                    1909; - Trivella Francesco di anni 25 deceduto il 21 dicembre 
                    1926; - Trivella Faustino di anni 82 deceduto il 19 dicembre 
                    1947; - Trivella Emilio di anni 44 deceduto il 10 ottobre 
                    1948; - Minutola Anna Maria di giorni 3 deceduta il 2 novembre 
                    1950; - Piardi Elisa di anni 83 deceduta il 12 giugno 1949 
                    (1950). Tutte le suddette salme sono state estumulate l'11 
                    novembre 1975. Sono stati ricollocati i resti, in apposite 
                    cassette, solamente di: Olivares Luigi, Piardi Marianna, Piardi 
                    Teodora, Piardi Giovanni, Firmo Giulia, Piardi Angelo, Trivella 
                    Francesco, Trivella Faustino, Trivella Emilio, Minutola Anna 
                    Maria e Piardi Elisa. Le cassette sono state nuovamente tumulate 
                    nel primo loculo della tomba, dalla botola, lato ovest. Nella 
                    tomba è stata altresì tumulata la salma di: …omissis… Oltre 
                    alla tomba monumentale al cimitero Vantiniano in Brescia, 
                    ai Piardi sono stati dedicati due cippi marmorei funerari 
                    presso il cimitero di Rodengo (vedi). Al cimitero franciacortino 
                    incontriamo anche la lapide funeraria posta a memoria del 
                    pio transito di Don Antonio Piardi (1801). Qui riportiamo 
                    la dedica incisa a caratteri cubitali sulle due stele (o cippi):
 
  A PIARDI GIO.MARIA E DUSI CATTERINA CONIUGI 
                    I FIGLI MEMORI A PIARDI ANDREA E FRATELLI FU GIOVANNI MARIA I NIPOTI E I 
                    FRATELLI MEMORI
 Vedi, qui, anche: Antonio Piardi - sacerdote 
                    e patriota; Giovanni Maria Piardi, padre e l'omonimo figlio 
                    postumo (1845) grande patriota risorgimentale bresciano.Per ulteriori notizie sulla famiglia di Giovanni Maria Piardi 
                    'Catanì' clicca qui.
 
 
 
 ANDREA PIARDI:
 
 Pezzaze (1799), figlio di Andrea (1765), primo ed unico dei 
                    Piardi ad arrivare a Gussago nel 1832 (?) da Pezzaze. Sposo 
                    di Elisa Ogna da Rezzato - Brescia. Padre di due femmine e 
                    di sei figli maschi; l'ultimo nasce nel 1853 e gli è posto 
                    il nome di Enrico (vedi). I suoi primi cinque figli, ad esclusione 
                    di Enrico, perché troppo giovane, sono garibaldini al seguito 
                    di Giuseppe Garibaldi durante il risorgimento italiano e la 
                    spedizione dei Mille. E' il primo titolare della concessione 
                    comunale (9 aprile 1844) della monumentale tomba di famiglia 
                    al cimitero Vantiniano di Brescia, porticato del Pantheon. 
                    Andrea muore a Gussago il 22 gennaio 1854 all'età di 55 anni 
                    lasciando otto figli piccoli, infatti il primo deve ancora 
                    compiere i dieci anni e l'ultimo, Enrico, ha appena compiuto 
                    undici mesi. Secondo recenti testimonianze raccolte a Pezzaze, 
                    per notizie tramandate di padre in figlio, sarebbe stato un 
                    Piardi - Catanì il proprietario costruttore dello stabile 
                    di Stravignino, recentemente adibito a Casa di Ricovero Pio 
                    Istituto Bregoli, … omissis … vedi I Piardi vol. I Dalla lettura 
                    dell'atto: "Copia autentica della privata scrittura 7 (11) 
                    marzo 1863 di vendita - compra dell'immobile denominato Capelì 
                    in Pezzaze fattasi dalla rappresentanza dei minori fu Andrea 
                    Piardi di Gussago a favore di Viotti Faustino fu Giovan Battista 
                    di Pezzaze (…) per il prezzo di lire 2.833 autorizzato con 
                    decreto 3 febbraio 1863 n. 1495 del Regio Tribunale di Circondario 
                    in Brescia (…) acquisita in atti del notaio Piotti in Gardone." 
                    Notificata il 24 marzo 1863 a Faustino Viotti di Pezzaze - 
                    acquisitore, risulta quanto segue: "(…) il giorno 7 marzo 
                    1863 fra i signori Cesare, Marianna, Achille, Teodora, Giacinto, 
                    Ernesto, Giovanni ed Enrico Piardi, minori, fu Andrea di Gussago 
                    in tutela della madre signora Elisa Ogna vedova Piardi in 
                    curatela dell'avv. Dott. Paolo Barucchelli e sotto l'amministrazione 
                    del signor Luigi Peroni di Brescia (ndr.: così come disposto 
                    dal giudice Nuzio con autorizzazione alla rappresentanza dei 
                    minori con decreto datato 17 febbraio 1863) ed il signor Faustino 
                    Viotti fu Gio.Battista di Pezzaze di Val Trompia essendosi 
                    convenuta la compravendita della pezza di terra infradescritta 
                    secondo il tenore della minuta di contratto 14 luglio 1862 
                    approvata nell'interesse dei minori Piardi con decreto del 
                    3 febbraio 1863 n. 1495 del locale Regio Tribunale di Circondario 
                    (…) Allo scopo di ridurre in forma (…) la riferita minuta, 
                    qui presenti i summenzionati signori rappresentanti i minorenni 
                    del fu Andrea Piardi. 1. Dichiarano di vendere, come in effetti 
                    vendono e cedono con ogni titolo tassativo di proprietà e 
                    dominio in via assoluta al signor Faustino Viotti, maggiorenne, 
                    che qui presente per sé e suoi eredi accetta l'immobile infrascritto, 
                    cioè: pezza di terra prativa, coltiva con annessa casa colonica 
                    denominata Capellì (leggasi Capelì) in comune di Pezzaze contrada 
                    Stravignino, nei confini a mattina Piardi Giacomo fu Francesco 
                    (…) per salto Piardi Antonio fu Innocenzo ed eredi Angelo 
                    Gabrieli, a monte parte strada comunale ed i suddetti Piardi 
                    Antonio ed eredi Angelo Gabrieli, descritta in mappa come 
                    segue, (…): N. di Mappa Qualità Pertiche Rendita 1015 Orto 
                    0,20 1. 29 1016 Coltivo da vanga 0,37 1. 79 1018 Coltivo da 
                    vanga 3,09 11. 56 1021 Prato 1,80 8. 69 1022 Prato 0,90 4. 
                    35 1024 Casa colonica 0,44 23. 04 Totale estensione pertiche 
                    6,80 rendita au. lire 50.72 2. La presente vendita si intende 
                    fatta ed accettata (…). 3. La proprietà civile dell'immobile 
                    venduto si intende effettuata (…) a partire da oggi ma il 
                    materiale possesso ed utile godimento si dichiara nel medesimo 
                    (…) coll'effetto retroattivo a partire dall'11 novembre 1861, 
                    dalla qual'epoca dovranno stare a carico del Viotti medesimo 
                    le imposte e altri pubblici pesi aggravanti l'immobile acquistato, 
                    con obbligo quindi della rifusione ai signori alienanti dietro 
                    analoga specifica ad grazia degli stessi. 4. Il prezzo della 
                    presente vendita, come fu stabilito, ora si conferma nella 
                    somma di lire 2.833 (…) delle quali il signor amministratore 
                    ragionier Peroni dichiara di aver ricevuto dal Viotti, fin 
                    dall'epoca dell'immissione in sospeso, simili italiane lire 
                    1.793,70 (…) le residue lire 1.039,30 a pieno saldo e pareggio 
                    del riferito prezzo, vengono qui presenzialmente pagate e 
                    munerate dal Viotti coi relativi interessi del 5% dall'11 
                    novembre 1861 in mano dello stesso signor Peroni che le riceve, 
                    (…) per cui la Rappresentanza dei minori Piardi (…) con solenne 
                    liberazione e promessa che non sarà mai a ricercare cosa alcuna 
                    (…) né permetterà che sia da altri ricercato. 5. Siccome il 
                    numero di mappa 1018 trovasi intestato alla ditta Sedaboni 
                    Vincenzo ed Angela, pupilla in Tutela di Zambri Teresa sua 
                    madre, la rappresentanza dei minori alienanti si obbliga entro 
                    mesi tre di far trasportare in ditta degli stessi minori Piardi 
                    l'indicato numero formante parte come sopra dell'immobile 
                    venduto. 6. Figurando sopra una parte della casa annessa all'immobile 
                    Cappellì, ora qui venduto, l'iscrizione 7 febbraio 1854 n. 
                    813 (…) a favore di Alberti Formentini Teresa di Pietro, ed 
                    a carico di Piardi Andrea fu Andrea in capo all'atto 23 settembre 
                    1853 rogiti Poli, per la somma di già ragguagliate austriache 
                    lire 6.608 di scaduta affrancazione, nonché alla iscrizione 
                    15 novembre 1854 n. 5458 (…) a favore Bozzoni (Leggasi Brozzoni) 
                    Vincenzo di Angelo ed a carico dello stesso Piardi Andrea 
                    in capo all'atto 24 settembre 1853, rogiti Poli, per austriache 
                    lire 8.000, (…) la rappresentanza dei venditori si obbliga, 
                    entro il periodo di mesi quattro, a far circoscrivere le indicate 
                    iscrizioni su gli altri immobili (…). 7. A maggior cauzione 
                    dell'acquirente Viotti a titolo di manutenzione (…) 8. Le 
                    spese (…)." Gli immobili sopra descritti sono poi meglio definiti 
                    in forma descrittiva o addirittura ne sono elencati altri 
                    ed al primo punto si legge: a) pezzo di terra prativa, boschiva, 
                    arboriva con piccolo locale colonico, denominata Pizzoli in 
                    contrada Merile di Mondaro, definita nella nuova mappa censuaria 
                    come segue, e cioè: 1815 Prato di pertiche 4,73 e rendita 
                    a.L. 11.59 1817 Bosco ceduo misto di pertiche 16,77 e rendita 
                    a.L. 17.61 1819 Bosco ceduo misto di pertiche 10,99 e rendita 
                    a.L. 8.24 1838 Bosco ceduo misto di pertiche 4,00 e rendita 
                    a.L. 4.20 3307 Stalla con finile di pertiche 0,04 e rendita 
                    a.L. 1.15 Totale pertiche 36,53 e rendita a.L. 42,79 b) pezzo 
                    di terra (…) come sopra vicina alla precedente denominata 
                    Castegnacolo descritta in mappa al n. 3529 bosco ceduo misto 
                    di pertiche censuarie 8,24 e rendita per austriache lire 6.18 
                    c) pezza di terra (…) posta sul culmine della montagna nei 
                    confini colla Valcamonica descritta in mappa censuaria come 
                    segue: N. 2128 Bosco ceduo misto di pertiche 1,24 e rendita 
                    a.L. 0.56 N. 2129 Idem di pertiche 17,29 e rendita a.L. 7.78 
                    Totale pertiche 18,53 e rendita a.L. 8,34. d) pezza di terra 
                    prativa, coltiva, denominata: La Ripa, vicino alla contrada 
                    detta Stravignino descritta in mappa ai: N. 1084 Prato di 
                    pertiche 1,81 e rendita a.L. 6.88 N. 1085 Idem di pertiche 
                    0,75 e rendita a.L. 3.62 Totale pertiche 2,56 e rendita a.L. 
                    10.50 e) casa padronale in contrada Stravignino di più corpi 
                    terranei superiori, nei confini: a mattina Pietro Viotti, 
                    a mezzodì e sera strada, a monte Viotti Gio. e strada, descritta 
                    in mappa come segue: N. 1048 Casa (…) di pertiche 0,18 e rendita 
                    a.L. 33.60 N. 1050 Idem di pertiche 0,07 e rendita a.L. 8.40 
                    N. 1061 Casa colonica di pertiche 0,04 e rendita a.L. 8.16 
                    Totale pertiche 0,29 e a.L. 50.16 f) Pezza di terra coltivata 
                    ad orto posta in detta contrada di Stravignino descritta in 
                    mappa al: N. 1059, Orto, di pertiche 0,19 e rendita a.L. 1.23. 
                    Presenti: - Elisa Ogna Piardi fu G. Battista. Tutrice. - Dott. 
                    Vivenzi G.Batta. Contutore. - Avv. P. Barucchelli. Curatore 
                    dei minori Piardi. - Faustino Viotti fu Battista - Peroni 
                    Luigi. Esperto dell'amministrazione. - Arcangeli Carlo Antonio. 
                    Amministratore subentrante per decreto 27 febbraio (??) n. 
                    746. Dichiara di aver ricevuto il residuo prezzo come sopra. 
                    - Barcella Dott. Francesco fu Francesco test.o alle firme. 
                    - Giuviolo Dott. Gio. fu Pietro test.o alle firme. Le soprascritte 
                    firme dei: signora Ogna Elisa fu Gio.Battista, Vivenzi G.Batta 
                    fu Domenico di Gussago in questo circondario, Avv. P. Barucchelli 
                    di qui, Faustino Viotti fu G.Batta di Pezzaze mandamento di 
                    Bovegno, circondario di Brescia, Peroni Luigi e Arcangeli 
                    Carlo Antonio pure di qui, poste e quelle dei signori: Dott. 
                    Barcella Fran.o fu altro e Dott. Gio. Giuviolo fu Pietro pure 
                    di qui, testimoni idonei, tutti come le parti a me noti sono 
                    vere perché fatte alla mia presenza in Brescia capoluogo di 
                    provincia il giorno: 11 marzo 1863, tanto attesto e in fede 
                    pongo il mio (??). Dott. Cristoforo Piotti fu Giovanni - Notaio 
                    residente in Gardone. (…)" … omissis… Dalla lettura del documento 
                    "Decreto di avviso alla rappresentanza dei minori Piardi fu 
                    Andrea di Gussago del Regio Tribunale di Circondario III in 
                    data 17 febbraio 1863 a firna del giudice Nuzio" Giusta la 
                    copia conforme all'originale datata 27 luglio 1864 per l'approvazione 
                    di due progetti di vendita volontaria in data 14 luglio 1862 
                    (…) concernenti il primo la casa e orto in Pezzaze (…) venduta 
                    al Bontacchio Gio.Battista di Antonio ed il secondo il fondo 
                    Capilì (leggasi Capelì) con casa colonica in comune di Pezzaze 
                    ai numeri di mappa (…) venduti a Faustino Viotti per italiane 
                    lire 2.833 come da atto riportato in questa stessa voce, si 
                    evince che sono di proprietà Piardi anche gli immobili (venduti 
                    poi al Bontacchio di cui non abbiamo reperito l'atto di vendita) 
                    che di seguito meglio indichiamo: "Casa e orto in Pezzaze 
                    in mappa ai numeri 1193 - 1186 per lire 472.70". Registrati 
                    a favore del Bontacchio in data 27 luglio 1864. Infatti leggiamo 
                    a firma del ricevitore dell'Ufficio delle Tasse per gli atti 
                    civili di Brescia (Albertini) quanto segue: "Brescia, il giorno 
                    27 luglio 1864. Registrata il giorno 11 marzo 1863 sotto il 
                    numero 539 del Reg.o Mod.o 2° Atti Privati pag. 143 il presente 
                    atto 11 marzo 1863 d'acquisto per lire 472.70 di fondi fatto 
                    tra i fratelli Piardi fu Andrea e Bontacchio Gio.Battista 
                    e pagata la tassa per italiane lire 21.12. Il ricevitore Albertini". 
                    Dalla lettura del "Certificato parziale del Regio Ufficio 
                    Conservaz. Ipot. di Brescia dello stato di tutte le proprietà 
                    e beni sussistenti a carico di "Piardi signori Cesare, Marianna, 
                    Camilla, Teodora, Giacinto, Ernesto, Giovanni ed Enrico q.m 
                    Andrea di Gussago" registrati dall'Ufficio a partire dal 24 
                    maggio 1849 sino all'8 giugno 1864. A firma del Regio Conservatore 
                    in data 8 giugno 1864, riportiamo la specialità degli immobili 
                    da essi posseduti qui in seguito descritti, cioè: - Pezza 
                    di terra, prativa, coltiva, con annessa Casa colonica denominata 
                    Capelì, in comune di Pezzaze in contrada Stravegnino, nei 
                    confini a mattina Piardi Giacomo fu Francesco (…), a mezzodì 
                    strada comunale con muro di sostegno (…), a monte strada comunale 
                    con suddetti Piardi Antonio ed Eredi Gabrieli, a sera strada 
                    comunale con muro di sostegno e per salto Piardi Antonio ed 
                    Eredi Gabrieli, ai nn. di mappa: N. di Mappa Qualità Pertiche	
                    Rendita 1015 Orto 00,20 1.29 1016 Coltivo da vanga 00,37 1.79 
                    1018 Coltivo da vanga 3,09 11.56 1021 Prato 1,80 8.69 1022 
                    Prato 00,90 4.35 1024 Casa colonica 00,44 23.04 Totale estensione 
                    pertiche 6,80 rendita au. lire 50.72 Parte I lì 15 novembre 
                    1854 numero 5458 volume (…) a favore di Brozzoni Vincenzo 
                    del vivente Angelo di Brescia ed a carico Piardi Andrea del 
                    fu Andrea di Gussago, ora defunto e rappresentato dai di lui 
                    figli ed eredi Cesare (…), su tutela della madre Elisa Ogna 
                    vedova Piardi di Gussago, venne registrato contratto 24 settembre 
                    1853, in atti del notaio Poli con quale esso Andrea Piardi 
                    a corrispettivo della quota legittimaria del Brozzoni nesso 
                    l'eredità dell'avo fu Andrea Piardi tutore di rappresentanza 
                    della madre Margherita Piardi Brozzoni qui riconosciuto debitore 
                    della (…) somma di lire 8.000 (…) con obbligo di farne il 
                    pagamento in due eguali rate, la prima col dicembre 1855 e 
                    l'altra col dicembre 1856, e l'interesse annuale del 5% dal 
                    16 nobembre 1853 (…) e con apienaragione ipotecaria sopra 
                    i seguenti immobili che l'ufficio ritiene possano essere o 
                    far parte del retro intestato cioè: Immobili in Pezzaze 1. 
                    Venale al forno fusorio detto Morina in Mondaro nei confini 
                    a mattina Eredi Galvani, a mezzodì signor Giacomo Sedaboni, 
                    a monte ingresso e Eredi fu Giovan Maria Piardi. 2. Carbonile 
                    sotto i Canali, nei confini a mattina ingresso, a mezzodì 
                    Giov. Bregoli, a sera e a monte ingresso. 3. Carbonile detto 
                    Mopi a destra della valle lungo metri 5,20 largo 3,63 alto 
                    6,50 della tenuta di sacchi 120. 4. Medole sotto le case Richetti, 
                    nei confini a mattina la strada comunale, a mezzodì Facchini, 
                    a sera terrapieno, a monte Eredi Bregoli. 5. Fondo prativo, 
                    vanghivo detto Colle, di tavole 175,16 nei confini a mattina 
                    Bontacchio detto Turinì e Viotti, a monte Piardi detto Vallì, 
                    a sera la strada comunale. 6. Fienile zappativo detto Vestolo, 
                    di tavole 39, nei confini a mattina Eredi Piardi fu Giacomo 
                    e Antonio Piardi, a monte Eredi fu Bortolo Piardi e Eredi 
                    fu Giacomo. 7. Parte della casa in Stravignino nei confini 
                    a mattina e mezzodì Andrea Piardi (…) 8. Stalla e fienile 
                    in contrada Stravignino con piccolo cortile, nei confini a 
                    mattina e mezzodì Andrea Piardi, a sera Angelo Gabrieli, a 
                    monte ingresso promiscuo. 9. Casa padronale in Stravignino, 
                    nei confini a mattina Andrea Piardi, a mezzodì e sera la strada 
                    comunale e per salto Eredi Viotti, a monte Eredi Viotti fu 
                    Giovanni Battista. 10. Venale al mulino al forno Morina in 
                    Mondaro nei confini a mattina Eredi Rossi, a mezzodì e sera 
                    strada, a monte Giorgio Richetti. 11. Pezza di terra prativa 
                    e boschiva detta Carese, Baitone e Maren, sul monte di Mondaro 
                    con quattro case rustiche di piò 12.14 nei confini a mattina 
                    Viotti e dalle altre parti la comune di Pezzaze. 12. Bosco 
                    ceduo misto detto Schiopetto o Paolino di piò tredici circa 
                    nei confini a mattina mezzodì e monte la strada, a sera Eredi 
                    Bregoli. 13. Stalla delle Mule in Stravignino confini a mattina 
                    Antonio Piotti, a mezzodì e sera Piardi Eredi a monte la strada. 
                    14. Orto in Stravignino di tavole 5.19 nei confini a mattina 
                    Piardi - Viotti, a mezzodì fratelli Viotti fu Battista, a 
                    sera strada, a monte Antonio Viotti e detti Fratelli Viotti. 
                    … omissis … A margine della suddetta inserzione esistono i 
                    seguenti annotamenti: - lì 6 dicembre 1854 n. 5857 in ordine 
                    all'atto del 20 novembre 1854, a rogiti Poli (…) nello stato 
                    e luogo Brozzoni (…) viene surrogato creditore il signor Giuseppe 
                    Marinoni q.m Carlo possidente, negoziante domiciliato in Brescia. 
                    - lì 13 maggio 1864 (…) in ordine all'atto di inserzione 20 
                    agosto 1857, (…) notaio Giuseppe Bianchi che colla relativa 
                    domanda viene posto in (…). Nello stato e luogo del signor 
                    Giuseppe Marinoni agli effetti della surroga 6 dicembre 1854 
                    (…) annotata al margine della registrazione n. 5458 (…) Piardi 
                    esserne subinserita la signora Carolina Duina fu Giovanni 
                    di Brescia, e ciò fino alla conoscenza del residuo capitale 
                    di austriache lire 6.000 coi relativi frutti del 5%. (…) Parte 
                    II - lì 13 febbraio 1864 n. 1691 (…) a favore di Duina Carolina 
                    del fu Giovanni di Brescia con l'avvocato Da Ponte, e a carico 
                    di Piardi Cesare, Marianna (…) del fu Andrea, minori, rappresentati 
                    dalla madre Elisa Ogna (…) venne inscritto il decreto 7 maggio 
                    1864 n. 6984 del Regio Tribunale (…) che in base alla sentenza 
                    11 marzo 1864 n. 20741 ha accordato il pignoramento (…) della 
                    somma capitale di austriache lire 6.000 pari a italiane lire 
                    5.000 con austriache lire 450 pari a italiane lire 375 di 
                    interessi arretrati al 20 aprile 1863 e successivi al 5% (…), 
                    sopra i seguenti immobili che l'ufficio ritiene possano essere 
                    a far parte dei retrointestati, e cioè immobili in Pezzaze: 
                    … idem come sopra dal n. 1 al n. 14 per i beni immobili in 
                    quel di Pezzaze… Oltre ad altri immobili posti in Gussago 
                    e Roncadelle." Agli immobili siti in Roncadelle, ricordati 
                    come cospicui, non è stato possibile, per ora, risalire. Per 
                    quelli di Gussago vedi alle voci: Stretta e Manica, denominazioni 
                    delle frazioni di detto comune. Per altri possedimenti dei 
                    Piardi, vedi anche alle voci: Proprietà Piardi, Valì, Viotti, 
                    e Andrea Piardi, sacerdote (1776 - 1833), Angelo Piardi, sacerdote 
                    (1806 - 1876), oltre a Domenica Piardi maritata Viotti detta 
                    Biluna/Beluna ed Ermenegildo Piardi sacerdote. Vol. I e II 
                    'I Piardi'.
 
 
 ANDREA PIARDI:
 
 Sacerdote. Pezzaze 6 dicembre 1776 - Gussago 10 giugno 1833. 
                    In morte, aggiungeva ai lasciti del defunto padre, che aveva 
                    dato vita alla Cappellanìa della Beata Vergine del Rosario, 
                    sue proprietà in Plagne e Dosso Rizzino, e la casa per il 
                    cappellano di Stravignino. Enc. Bs. Ebbe i natali in Pezzaze 
                    da Giovanni Maria del fu Bortolo e da Maria Piardi ed il Santo 
                    Battesimo gli fu amministrato dall'Arciprete Don Salvi. Ereditò 
                    dal padre, come sopraddetto, oltre la sostanza anche l'ardore 
                    della beneficenza. Infatti, con suo testamento datato 23 maggio 
                    1833, abitando a Gussago in frazione Navezze, in aggiunta 
                    al testamento del padre datato 5 dicembre 1821, che beneficava 
                    la predicazione del quaresimale e fondava la cappellania della 
                    Beata Vergine del Rosario donando allo scopo l'appezzamento 
                    di sua proprietà Pontecolo, vi aggiungeva, lui prete, parte 
                    della sua sostanza e precisamente, come detto, Plagne e Dosso 
                    Rizzino oltre alla casa per il cappellano in frazione Stravignino. 
                    Scopo della Fondazione: due messe la settimana e la cura d'anime. 
                    Nei documenti di Pezzaze risulterebbe morto il 10 giugno 1833 
                    a Gussago ove viveva. Il Reverendo Padre Don Giovanni Maria 
                    Bontacchio (Turinì) nei suoi scritti afferma: "Trascrivo l'atto 
                    di morte come si trova a pagina 59, n. 36 dell'apposito registro 
                    parrocchiale di Gussago dal quale risulta morto il giorno 
                    undici alle ore otto: <<12 giugno 1833 - Admodum Rev.dus Andreas 
                    Piardi q.am. Joannis Marie Pezzasarum, annorum 57, omnibus 
                    Ecclesiae subsidiis refectus, heri hora octava antemeridiem 
                    placide clausit ad lucem oculos, et hodie funebri pompa translatus 
                    est ad tumulum. Firmato: Dusi Praepositus>>". (ndr.: Dusi 
                    è prevosto di Santa Maria Assunta in Gussago in questo periodo 
                    - vedi Gussago). Dal suo testamento spirituale risulterebbe 
                    che certa Teresa Calabria sarebbe stata la sua seconda mamma. 
                    Vedi anche Giovanni Maria Piardi di Bortolo.
 
 
 ANDREA PIARDI:
 
 Pezzaze 8 agosto 1889 (o 7 giugno 1889) - Bovegno, 26 maggio 
                    1970. Della famiglia dei "Cansonète". Da ragazzo frequenta 
                    la scuola d'arte Moretto, a Brescia, dove è allievo, tra gli 
                    altri, del professor Chimeri, il quale, già durante gli anni 
                    della scuola, si avvale spesso della sua collaborazione, specialmente 
                    per la decorazione di edifici sacri. Nel 1908 si diploma presso 
                    la suddetta scuola, con menzione onorevole. L'anno successivo 
                    parte per il militare e milita nel corpo degli alpini fino 
                    al 1911. Terminato il servizio di leva è richiamato ed inviato 
                    sul fronte libico: in Libia avrà occasione di realizzare il 
                    ritratto del suo Colonnello Comandante, Antonio Cantore, il 
                    futuro Generale. Dopo la guerra in Libia, partecipa alla I 
                    Guerra Mondiale, nel corso della quale rimane ferito due volte. 
                    Tornato dalla guerra, riprende la sua attività come decoratore, 
                    sia di interni che di esterni, con la tecnica a graffito, 
                    soprattutto a Gardone Valtrompia, senza trascurare la pittura 
                    di cavalletto: sono di quegli anni numerosi suoi ritratti, 
                    specialmente di famigliari e paesaggi. Nel 1911 dipinge la 
                    tela di San Giovanni Battista nella chiesa omonima di Mondaro 
                    di Pezzaze, … omissis … Andrea, è fratello di Teodoro (1905) 
                    (vedi) e di altri sette fratelli, figli di Raimondo (1857) 
                    (vedi) e di Angela Bernardelli nati a Pezzaze. Vedi anche 
                    Piardi nati a Pezzaze - Cansonète.
 
 ANNUNCIATA PIARDI VIOTTI
 
 nata a Pezzaze. Nel 1907, benefattrice a Pezzaze della 
                    Pia Opera Istituto Bregoli. (Enc. Bs). Nata in Stravignino. 
                    A mezzo del sindaco Antonio Bontacchio, notissima figura tra 
                    l'altro padre di due sacerdoti, detti Turinì, il 18 maggio 
                    1907 veniva notificata alla Pia Opera Angelo Bregoli la donazione 
                    di Piardi Annunciata vedova Viotti per una somma di lire duemila 
                    poiché il reddito (della stessa) venisse distribuito annualmente 
                    ai poveri residenti nella contrada di Stravignino, a mezzo 
                    di buoni di beneficenza.
 
 ANNUNCIATA PIARDI VIOTTI
 
 Pezzaze sec. XIX, muore il 19 gennaio 1893 (?). Svolge 
                    l'attività di maestra. Sposa Giovanni Viotti. (Ricognizione 
                    Cimitero Strav. Cippo Marm. lato sin. vial. ant. la cappella). 
                    Giovanni è zio di Angelo Viotti (1861). Angelo è padre di 
                    Secondo Angelo Faustino Viotti, del 1916, (vedi). Giovanni 
                    è zio di Angelo Viotti. Annunciata è zia dei componenti la 
                    famiglia dei Piardi detti Late di Pezzaze; così, infatti, 
                    la chiamavano Giuseppe (1893) e Giovan Maria (1888). Ha abitato 
                    in Stravignino, via Maestra Nina, lato destro lasciando la 
                    piazza prima di giungere al bell'arco con portone. Ha avuto 
                    due figli: uno è diventato sacerdote e mandato in cura d'anime 
                    a Idro, noto a Pezzaze come 'Don Gioanì de Ider'; l'altra, 
                    una ragazza che si sposa a Odeno in Valle Sabbia dal nome 
                    Modesta. (ndr.: Giovanni Maria, Stravegnino 1865 - Idro 1901 
                    - ordinato sacerdote nel 1890. Noto poiché affetto da un pronunciatissimo 
                    difetto di pronuncia, poi vinto con la forza di volontà). 
                    … omissis …
 
 ANTONIO PIARDI
 
 medico di grido, è il primo dei Conti Piardi ad essere 
                    insignito, nel 1696, del titolo di Conte Palatino essendo 
                    Conte dal 1688 per concessione dell'Imperatore Leopoldo I 
                    d'Asburgo (1640-1705), (vedi).
 
 ANTONIO PIARDI
 
 sacerdote di Pezzaze, natovi in frazione Stravegnino 
                    il 1 settembre 1801, morto parroco di Rodengo il 22 aprile 
                    1880, patriota. Figlio di Giacomo e di Maria Gabrieli (?).
 
 ANTONIO PIARDI
 
 (1 settembre 1801 - 1880). Della famiglia ‘Giacom 
                    bubà del Don Antonio’, originaria degli attuali De 
                    la Chichera (da Giacomo: Pezzaze 1877 e Caterina 1877), 
                    Gilde/Gildi (da Ermenegildo: Pezzaze 1873 e 
                    Domenica Rossi 1874 (figlia di Angelo e Maria Bregoli ), De 
                    la Costa (da Antonio: Pezzaze 1875 e Domenica Balduchelli 
                    ed in 2° voto con Margherita Bontacchio (1892-1957)). 
                    Le tre famiglie discendono dai coniugi (tali nel 1869): Santina 
                    Piardi (1849) ‘dei Celvìt’, anticamente ‘Bonàs’  [figlia 
                    di Giacomo ‘Bonàs’ del fu Buono del fu Francesco e Maria Viotti 
                    di Antonio del fu Giacomo] e Giacomo (Giuseppe) Piardi (1842)  
                    [figlio di Ermenegildo di Giacomo (1766) del fu Antonio 
                    e Rosa Balduchelli del fu Simone del fu Nicola]. Ermenegildo 
                    è fratello di Don Antonio.  Santa Piardi (1904) [figlia di 
                    Giacomo (1877) di Giacomo (1842) e di Caterina Bontacchio 
                    (1877) - detta Chichera - figlia di Antonio dèi Semaröi 
                    dè Mondér e Bregoli Margherita] sposa Giulio Piardi (1897)  
                    [figlio di Enrico (1862) dei Cansonète (°°) di Battista (1824) 
                    e Caterina Viotti e di  Maria Bernardelli (1871) figlia di 
                    Carlo e Margherita Facchini].   (°°) … discendono da Battista 
                    (1824-1901) di  Giuseppe Piardi dei Catanì.  Altri 
                    riportano Maria Gabrieli, ma la madre di Don Antonio è Laura (1771) figlia 
                    di Gio.Batta Piardi “Bonassì”, sposa di Giacomo 
                    (1766) [figlio del fu Antonio del fu Francesco] in 
                    2° voto. Il futuro Don Antonio è tenuto a battesimo da Pietro figlio di Giuseppe 
                    Sedaboni.
 Sacerdote, arciprete di Pezzaze dal 1833 e per un trentennio, 
                    parroco-abate all’abbazia di Rodengo dal 1860 al 1880†, patriota 
                    risorgimentale. Lavoratore zelante: “Lavorava e faceva lavorare”; 
                    insegnante nelle scuole elementari. “Rigoroso con tutti, rigorosissimo 
                    con gli alunni della sua parentela”. “A Rodengo, nel 1879, 
                    riesce ad installare il primo concerto di campane per importanza 
                    della plaga che, come tale viene  anche risparmiato durante 
                    la requisizione del governo per necessità della guerra. Don 
                    Antonio versa di tasca propria il pagamento quando già si 
                    trova a letto per la malattia che poi lo conduce a morte; 
                    suona, in anteprima, durante i suoi funerali”. Amico del noto 
                    patriota bresciano e comandante militare - durante la lotta 
                    contro gli austriaci invasori e dominatori di Brescia, culminata 
                    con le X Giornate del 1849 - Don Pietro Boifava Curato di 
                    Serle (Bs).
 (Dagli scritti di padre Giovanni Maria Bontacchio, editi in 
                    Pezzaze l’anno 1944. Dai Volumi I e II ‘I PIARDI’)
 
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