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Questo sito nasce da un'idea di Achille Piardi, il quale dopo anni di ricerche e dopo aver redatto una prima versione della biografia sulla Famiglia Piardi è alla costante ricerca di nuove informazioni... se anche tu sei un Piardi... continua a navigare tra queste pagine!!!


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 INDICE:  VOLUME I >  VOLUME II  >  VOLUME III > VOLUME IV > VOLUME V > VOLUME VI  



Chiunque fosse interessato all'Opera (Volume I - II) può contattare il Comitato I PIARDI via S. Rocco 19 25060 Pezzaze - Stravignino - Tel. Carla Piardi 030.920388 - oppure via mail: info@piardi.org ed anche carla352@libero.it



  VOLUME III  

 I PIARDI NEL TEMPO - dimore, vita vissuta, costumi portati dai Piardi ed anche devozioni cui siamo stati capaci in più di cinque secoli di vita. 

 4. DEVOZIONI 

 4.5 SANTE QUARANTORE

processione_sante_quarantore
foto: 1955 - processione eucaristica

Quaranta ore di adorazione comunitaria del SS. Sacramento in esposizione ostensoriale solenne, con momenti di intimo colloquio spirituale.
(vedi a Gussago e Pezzaze e alla voce specifica del glossario vol. I e 2)
Pia pratica eucaristica per onorare Gesù Cristo durante le quaranta ore in cui giacque morto nel sepolcro, attraverso la pratica liturgica di deportare l'Ostia consacrata nascosta in apposito altare sotto forma di sepolcro.

Sembra che come tale venisse già praticata con il titolo 'Oratio quadraginta horarum' prima del 1216 dai Battuti di Zara nella chiesa di S. Silvestro negli ultimi tre giorni della Settimana Santa.
Fu poi ereditata nella stessa città fin dal 1439 dai terziari francescani e anche con la Confraternita in 'Coena DGUSSAGO - Aprile 2002 - SS. Quarantoreomini'.
E' ancora aperta la questione se nella forma che ha poi preso e che ancora conserva di esposizione solenne e pubblica (in forma visibile e solenne) in sempre più sontuosi apparati per quaranta ore distribuite in tre giorni sia stata avviata da S. Antonio Maria Zaccaria fondatore dei Barnabiti, o dal padre cappuccino Giuseppe Piantanida da Ferno vero iniziatore della pia pratica a Milano.
Per Brescia la nascita della stessa è senz'altro da attribuirsi al cappuccino presente in città nel 1536 nell'appena sorto convento della Badia. (…).
Nel 1549, trovandosi a Brescia, il Vergerio, in fama di apostata, padre Giuseppe da Ferno, dopo aver tentato inutilmente di avvicinarlo, d'accordo col vicario generale adunò, una domenica, la popolazione della vecchia chiesa dei Santi Faustino e Giovita e lo invitò inutilmente a celebrare con lui nella cattedrale, auspici i martiri bresciani, le Quarant'ore. (…).
Con le Quarantore in duomo di Brescia cominciò il 29 febbraio 1580 la visita apostolica di Carlo Borromeo vescovo di Milano il quale già a partire dal 1565 ne aveva ordinato la diffusione nel corso del primo Concilio provinciale. (…).
Il bresciano padre Mattia Bellintani è ritenuto il primo che ebbe modo di inquadrare in un preciso contesto di pratiche la pia devozione in un Trattato della Santa orazione delle Quarantore, pubblicato a Brescia nel 1588. (…).
Il rilancio in grande della pia pratica si ebbe con padre Giacinto dei conti Natta di Casale Monferrato, il quale dopo averla predicata a Bergamo, Milano (1613), Roma (1614) la predicò nel 1615 a Brescia in duomo vecchio. (…).
A Brescia, per intervento del vescovo Monsignor Giorgi, prende frutto particolare per le Quarantore la Società Apostolica delle Quarantore iniziata nel 1608. Enc. Bs (Enciclopedia bresciana, Antonio Fappani. La Voce del popolo - Editrice)
Grazie ai Cappuccini e ai Gesuiti la pratica delle Sante Quarantore viene sempre a diffondersi maggiormente; a Limone del Garda le Quarantore sostituirono nella seconda metà del 1800 i Tridui.
Solenni, anche se solitamente meno fastosi di quelli dei Tridui per i defunti, gli apparati che videro l'impegno anche di noti artisti. Questi apparati sono noti a Brescia come 'macchine del Triduo'.
Gli abitanti di Travagliato fanno risalire le loro 'Quarantore' al 1647 quando acquistarono l'imponente 'apparato effimero' che durante la funzione veniva illuminato a giorno con l'accensione di centinaia di ceri.
Pezzaze e i Piardi non sono estranei a questa pia devozione, basti pensare a Bortolo 'Catanì' da Pezzaze il quale morendo volle che si beneficasse con le sue sostanze la predicazione delle Sante Quarantore. A Tal punto che il più noto benefattore di Pezzaze Angelo Bregoli in morte decide di contribuire anch'egli a questa pia devozione prendendo ad esempio il precedente atteggiamento di Bortolo citandolo espressamente nelle sue volontà testamentarie.
"BORTOLO PIARDI: Pezzaze sec. XVIII - XIX. Da tempo nella chiesa parrocchiale di Pezzaze si celebrava la funzione delle Sante Quarantore. Per questa celebrazione Bortolo della famiglia Catanì aveva disposto un legato di lire milanesi sessanta.
Angelo Bregoli, il munifico benefattoreGUSSAGO - Aprile 1957 - L'esposizione del SS. Sacramento per le 'Quarantore'della comunità, desiderando questa funzione più solenne vi provvede con testamento del 1849 con propri mezzi finanziari disponendo per lire 340 milanesi annue da impiegarsi congiuntamente alla suddetta somma di lire sessanta disposta dal fu Bortolo Piardi Catanì. (… dal testamento di Angelo Bregoli datato 8 gennaio 1849, deceduto in Pezzaze il 6 dicembre 1849).".
Padre Giovanni Maria Bontacchio (1881) in Memorie di sacerdoti e di chierici pezzazesi in <Pezzaze nella storia e nella sua vita religiosa (1944)> parlando di Don Giovanni Viotti (1829 - 1911) così lo descrive: "(…) bisognava poi vederlo nelle Quarant'Ore come ci teneva ad accompagnare le sue processioni all'ora di adorazione! E quelle processioni e quelle ore di adorazione si distinguevano per la spontaneità e per la robustezza dei canti che riuscivano più facili, intonati e sostenuti da lui. Infatti" continua "è qui che noi l'abbiamo conosciuto assiduo al confessionale, al capezzale degli infermi, sostenitore del canto nelle Sacre funzioni con la sua voce facile, limpida, baritonale." Per don Giovanni Viotti vedi anche alla voce Madonna del Rosario.
(Vedere anche 'Quaresimale').





SANTE QUARANTORE a CIZZOLO di Viadana (Mn)
Don Bruno Bertolotti, Prevosto di S. Giacomo Maggiore Apostolo, ricorda che a Cizzolo è tradizione celebrare l'adorazione del Signore in SS. Sacramento, "Le Sante Quarantore", a partire dal giorno delle Palme, dopo la benedizione dell'Ulivo.
La chiusura avviene la sera del martedi Santo, con la celebrazione della S. Messa. (Martedì Santo, 26 marzo 2002)

LE SANTE QUARANTORE nella fluviale PORTIOLO.
Portiolo di Viadana (Mantova), Diocesi di Cremona. Zona industriosa, con porto, ubicata fuori dall’argine. 1653. << “Tirando giù il Po a biolche il terreno di Portiolo la Communità fece voto di far le quarantore con prediche per 4 feste incominciando dal giorno di Tutti i Santi alli PP. Cupuccini ogni anno obligandosi a passare a detti P.ri lire 29 e mezza di cera e lire 27 di olio, le quali furono pagate poi sotto lì 2 Gen. del 1654 così da’ libri de’ consili”. >>.
[Anno 1653 della cronologia – “Giardino dilettevole dei più vaghi fiori, che adornarono la città di Viadana sin dalla sua fondazione (...) in forma cronologica”. Scritta l’anno 1770 da don Carlo Araldi in Viadana. Giuseppe Flisi “Benedetto Viani (...)”. Ediz. 1997, Viadana (Mn)]

 
LE SANTE QUARANTORE nella franciacortina GUSSAGO (Brescia).
1837. << 1837, 3 aprile: Gussago. "Lavagnini Domenico figlio del fu Gio.Batta, e della fu Lucrezia Susurbini", ingressa "alla Prepositura di S. Maria Assunta il 3 Aprile 1837, ottava di Pasqua: solenne funzione delle 40.ore. Nacque in Cigole il 7 Febbrajo 1793, di mattina, era il Giovedì grasso; fù Curato in Patria dal 1817 al 1828. In 7mbre 1828 fù eletto Parroco in Lograto e nel 10.Xmbre 1836 ricevette l'istituzione canonica nella qualità di Preposto di questa Parrocchia, in cui si trasferì il 3. Aprile 1837, terzo giorno della solennità delle 40.ore".
[Da "Cronografia dei Preposti che hanno governata la Chiesa parrocchiale e prepositurale di S.ta Maria Assunta di Gussago dall'epoca 1560 in avanti (…)", compilata nel 1843 da Don Domenico Lavagnini Parroco]
 
2008. Forse non cosi partecipate come un tempo, comunque anche quest'anno, nei giorni di Venerdì, Sabato e Domenica  ultimi di marzo, della settimana dopo Pasqua, si sono tenute le SS. QUARANTORE con solenne processione finale, lungo le strade del centro cittadino di Gussago, con il Parroco Don Bonetta in cotta, stola e continenza, recante il Santissimo Sacramento esposto nel maestoso ostensorio processionale benedicendo a ciascun incrocio o piazzale, con sacerdoti coadiutori (Don Pier Virgilio Begni Redona, Don Angelo Gozio - Vicario Coadiutore e Don Giorgio Rosina - Direttore dell'Oratorio dei maschi); condecorando il sacro corteo la Banda musicale cittadina sotto il titolo di "S.Maria Assunta" e col felice concorso di popolo, almeno cinquantenne, orante e giubilante. Sacro corteo aperto dal grande "bandierone rosso" portato da Marchina Giuseppe "dèl Put" e valletti/e alle code, "Raggio" ostensoriale processionale, in argento laminato, recato da Giorgio Faita "Camulì", annunciante il sopraggiungere del SS.Sacramento, protetto dall'antico baldacchino retto da quattro uomini con agli angoli dello stesso i quattro umani tedofori, ciascuno con propria massiccia e greve, antica, lanterna processionale. I Piardi sono presenti. 

LE SANTE QUARANTORE nella valtrumplina PEZZAZE (Brescia).
Pezzaze; Parrocchia di S. Apollonio vescovo di Brescia.
 
1891 – 1900. Pezzaze. Parrocchiato di Don Pietro Ghirardelli. A lui si deve l’iniziativa per la chiesetta del Santo Rosario al Monte di Mondaro e per la macchina delle Quarantore. Don Giovan Maria Viotti figlio di Annunciata PIARDI, venne ordinato Sacerdote nel 1890 e destinato ad Idro. Aveva pronunciatissimo il difetto della balbuzie. Con forza di volontà riuscì a correggersi. L’Arciprete Ghirardelli, parroco di Pezzaze, lo invitò un anno a predicare le Sante Quarant’Ore. Fu ascoltatissimo dai suoi compaesani i quali notarono con la più viva compiacenza che in tutte le sei rituali prediche non aveva ripetuto nemmeno una parola.  (Vedi Sezione PERSONAGGI, VIOTTI Giovanni Maria).
 
1936, 23 e 24 maggio. Pezzaze. Visita pastorale di Monsignor Giacinto Tredici. Nella Relazione al Vescovo il parroco don Michele Verzeletti (Travagliato, 1911; sacerdote dal 1926), rispondendo alle domande poste dal 'Questionario' vescovile, scrive: " A Pasqua non si dà la benedizione alle case. (...). Nell'ottava di Pasqua si celebrano le Quarantore, con 'lodevole frequenza' da parte dei fedeli.

 LE SANTE QUARANTORE nella valtrumplina LAVONE (Brescia).
Lavone di Pezzaze; Parrocchia di S. Maria Maddalena.

Pezzaze. 1936.
Pio Istituto Angelo Bregoli - OSPEDALE. Giovanni Maria Piardi è presidente nel 1936 ma anche nel 1939 (giusto il verbale di deliberazione 14 marzo 1936), e risulta presiedere alla decisione di ripristinare il sussidio annuale a favore della fabbriceria parrocchiale a titolo di concorso nelle spese per le festività delle Santissime quarant’ore, così come da antica disposizione testamentaria di Angelo Bregoli, fondatore dell’Istituto, sulla scia dell’analoga volontà anzitempo espressa da Bortolo Piardi – Catanì.
(Archivio storico Pio Istituto Bregoli - Pezzaze. Lettura degli Atti svolta l'anno 1997)

Il 26 maggio del 1936 il vescovo è alla Parrocchia di Lavone di Pezzaze "Santa M. Maddalena". Il Parroco don Andrea Bernardelli, rispondendo alla domanda del Questionario scrive. "Le SS. Quarantore si celebrano con solennità, (...)". "Durante l'anno ci sono speciali predicazioni in Quaresima (...), alle Quarantore e nel mese di maggio".
(Don Andrea Bernardelli è fratello di Brigida andata in sposa a Faustino Piardi da Pezzaze dei detti Pelès, andati a vivere nella pianura Bresciana: Ghedi, Montichiari).

 

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